Bene, dopo oltre due anni mi ritrovo ad aggiornare.
Prima di skippare tutte le avventure di Gian Burrasca a seguire, magari vi interessa più sapere che dopo essere entrato nella mappa detailers e poi diventato punto vendita, ho deciso di far parte dei Gyeon Certified.
Purtroppo sono uno di quelli a cui burocraticamente non ne va bene mezza e quindi in questo periodo ho dovuto disbrigare pratiche che altri hanno sbagliato oppure omesso di fare, specialmente con il locale ed il locatore, una situazione pienamente surreale. La voglia di ricevere quello che semplicemente mi spettava ha prevalso sulla voglia di cercare un altro posto ma ora che siamo a buon punto, la voglia di essere in ordine anche alla vista ha ripreso piede. E qui parte il mega dubbio, pareti nere? Bianche? Anzi no, vorrei qualcosa di più personale, anche perché a "Meme" ricordano "quelle serie tv americane dove hanno tutti quelle magliettine nere, tutti noiosamente uguali". Nel frattempo il tempo passa e continuo a concentrarmi sulle auto.
Il nodo si scioglie improvvisamente questa primavera con.... un paio di scarpe! Si, sembra assurdo ma è andata così: ero alla ricerca di scarpe da lavoro e la mia ragazza è rimasta folgorata da un paio "blu royal" buttate fra le offerte nel negozio: "Queste le prendi di sicuro, poi se ne vuoi altre fai pure" mentre teneva la scatola come un bambino che si è appena preso il gioco agognato. Il colore non è fra i più tenui ma soprattutto facilmente accostabile ad altri ed è quindi facile capire il motivo per cui sono finite lì, anche se, una volta a casa parte il flash: nel 2006, dove lavoravo, i datori di lavoro poco prima dei Mondiali ci regalarono a tutti noi operai delle polo copiando stile delle magliette della nazionale di calcio. E portarono bene!
Anche se, non sono ancora convinto del tutto e quindi parte lo studio dei colori e delle combinazioni degli stessi, ovvero di quello che si vorrebbe comunicare e quello che inconsciamente le persone provano di fronte ai vari colori. Niente, sbatto la testa un'altra volta nel blu (ah, sempre accostato al bianco): per prima cosa butto nelle ortiche i vecchi biglietti da visita neri, mi sono accorto che non mi rappresentano, ora sono con i colori giusti, meno sofisticati e più smart nel fornire indicazioni, snellito e più comprensibile.
Poi è il momento dell'accessorio clou, quello che chiunque vedrà ovvero la maglietta, anzi no, voglio le polo e le voglio ricamate. Ma sembra di chiedere il sangue, la scelta è fra quantità assurde vs prezzi esorbitanti, vuoi che mollo? No, ed infatti dopo giri assurdi vengo a sapere che la moglie di un ragazzo -anche lui appassionato di detailing- può farmi anche solo un ricamo, quindi parte la ricerca della polo, dopo mille ricerche Amazon è risultato infallibile per avere colore, marchio, modello, taglia, quantità, prezzo con tempistiche da record. Per il ricamo non sto nemmeno a dirvelo, eccellenza artigianale.
Le pareti, ovviamente bianche con la riga in alto blu. Vi ricorda la pagina di Facebook vero? Sappiate che quella combinazione è stata studiata volutamente!
Serviva la "modella" giusta, la mia combo di colori ha fatto successo, tant'è che ha voluto mettere le stripes di un certo colore
(la parte corner shop è li momentaneo)
Qui, oltre a vedere l'esterno quasi finito (devono ri asfaltare ed è per questo che aspetto per rifare il pavimento) si vede da dove arriva praticamente tutta l'energia elettrica che utilizzo